L'abito è una parte fondamentale di tutte le civiltà umane e delle loro culture materiali. Attraverso l'abbigliamento, le società rendono visibili gerarchie di potere, fedi religiose, tradizioni e professioni. Nel personale, sono una seconda pelle usata per comunicare le nostre identità, le nostre idee, le nostre emozioni. Studiando l'abbigliamento, possiamo capire la nostra interazione più intima con i tessuti.

A partire dagli anni 2000, la Fondazione Antonio Ratti ha creato una collezione di abiti con circa 200 capi, selezionati per la rilevanza artistica e tecnica dei loro tessuti. Si tratta di abiti dell'Asia centrale realizzati con la tecnica ikat, provenienti dall'Uzbekistan e dal Turkmenistan, e un piccolo nucleo di kimono giapponesi.

Sono anche conservati capi realizzati con i tessuti presenti nelle collezioni della FAR - uno dei criteri delle nostre acquisizioni. Il patrimonio locale è rappresentato grazie alle generose donazioni della famiglia Nava, della famiglia Cerletti e del fondo TGL.