Fondazione Antonio Ratti

Francesco Bonami

Conferenza

CONFERENZA
26 Luglio 1995
Spazio Culturale Antonio Ratti

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Francesco Bonami propone una riflessione su “come l’arte possa manifestarsi in un periodo come questo e con quale criterio si possa valutare uno sforzo creativo in rapporto alla nostra identità sempre più a-sociale, a-politica, a-morale, autonoma”. Una rapida successione di opere, da Boetti a Charles Ray, da Joseph Koons a Luciano Fabro, vengono scelte per illustrare gli immensi cambiamenti che hanno investito gli ultimi vent’anni del ‘900. “Finché saremo capaci di comprendere l’arte come mezzo simbolico di socialità - sostiene Bonami - io credo che saremo in grado di mantenere vivo uno spazio, per quanto ridotto, reale in cui, in un epoca condannata alla virtualità, la presenza dell’individuo nello spazio davanti a qualcosa o a niente significhi e proietti ancora un trasformazione possibile dell’esistere.”

Francesco Bonami è critico e curatore. È stato direttore editoriale di Flash Art International. Dal 1995-2014 è stato il direttore artistico della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte di Torino. Dal 2004 al 2008 è stato il direttore artistico del Centro di Arte Contemporanea di Villa Manin. Nel 2003 ha diretto la 50° edizione della Biennale di Venezia, nel 2010 ha curato la 75 ° Whitney Biennial of American Art, nel 2000 ha curato Manifesta 3 a Ljubliana e nel 1997 Santa Fe Biennale. A Chicago è stato Senior Curator al Museum of Contemporary Art. Ha lavorato per Gagosian Gallery, per la Fondazione Pinault, per il Museo del Qatar, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, il Walker Art Center di Minneapolis, il Museo Nazionale di Seul, il PS1 di New York, il Museo Hara di Tokyo. Tra i suoi libri: Potevo Farlo Anch’io (2007), Dopo tutto non è brutto (2009), Maurizio Cattelan; Autobiografia non Autorizzata (2011), Mamma Voglio Fare l’Artista (2013).

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