Fondazione Antonio Ratti

Joan Jonas, Matt Mullican

Workshop on Workshops

CONFERENZA
20 Novembre 2015
FAR – Villa Sucota

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Joan Jonas (New York, 1936) vive e lavora a New York. Dagli anni Sessanta è considerata una figura centrale della sperimentazione nell’ambito della performance e della video arte. Il suo contributo è stato cruciale per lo sviluppo dell’arte contemporanea: dalla performance e video all’arte concettuale e il teatro. Nella sua lunga attività artistica Jonas esplora instancabilmente la soggettività femminile, utilizzando un complesso repertorio che comprende la gestualità, le autorappresentazioni e le immagini in movimento. La sua opera non è riconducibile ad alcun movimento artistico dominante e si contraddistingue per un percorso assolutamente singolare, al di fuori di ogni possibile categorizzazione. Sin dagli esordi l’artista ha iniziato a elaborare un linguaggio individuale, volto al continuo rinnovamento e alla traduzione tra i diversi media. La natura transitoria delle sue “azioni” e la varietà delle modalità espressive utilizzate – quali la performance, il video e l’installazione – creano un immaginario che pone al centro l’esperienza e la figura dell’artista.

Jonas ha ricevuto numerose onorificenze da varie istituzioni tra cui: The Guggenheim Foundation (1976) e The Rockefeller Foundation (1990) e riconoscimenti come il CAPS Award (1971 e 1974), il Deren Award dell’American Film Institute (1989) e l’Anonymous Was A Woman Award (1998). Sue mostre personali e performance si sono tenute allo Stedelijk Museum di Amsterdam (1994), al Queens Museum of Art di New York (2004), al Dia:Beacon, New York (2005), al Castello di Rivoli (2006) e al MACBA di Barcellona (2007). Ha partecipato alle più importanti mostre collettive degli ultimi trent’anni, fra cui la Biennale di Venezia nel 2009 e varie edizioni di Documenta, Kassel (1972, 1977, 1982, 1987, 2002, 2012). Nel 2015 ha rappresentato gli Stati Uniti alla 56. edizione della Biennale di Venezia. Joan Jonas è stata recentemente nominata Professor emerita presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston.

Matt Mullican (Santa Monica, California, 1951) vive e lavora tra Berlino e New York. Attivo dall’inizio degli anni Settanta, Mullican è un pioniere dell’utilizzo dell’ipnosi come pratica performativa nell’arte contemporanea. In oltre quarant’anni di carriera artistica ha sviluppato un vocabolario e un apparato di segni e simboli che offrono una visione poliedrica dell’universo. È un sistema di classificazione di tutta la realtà che l’artista suddivide in cinque categorie – i “Cinque Mondi” – ognuno dei quali corrisponde a un diverso livello di percezione. Il lavoro di Mullican è un’incessante indagine sulle relazioni tra percezione e realtà, nel tentativo di spiegare e dare una struttura a ogni aspetto della condizione umana. Nella sua pratica si affiancano performance e video; in quest’ultimo ambito l’artista alla fine degli anni Ottanta impiega in modo avanguardistico il computer per generare mondi irreali e immersivi.

Figlio di Luchita Hurtado, pittrice surrealista venezuelana, e dell'artista americano Lee Mullican, Matt trascorre la sua infanzia spostandosi dalla California al Venezuela, a New York, a Roma, per tornare infine in California. Mullican ritiene che questi viaggi in tenera età abbiano avuto una forte influenza su di lui e sulla sua opera. Visitando luoghi come Pompei e studiando la raccolta d'arte tribale e oceaniana dei suoi genitori, l'artista si interessa alle cosmologie rivelate dagli oggetti antropologici.
Nel 1974 consegue il diploma in Belle Arti presso CalArts (Istituto delle arti della California), una delle comunità artistiche più innovative negli Stati Uniti, dove incontra David Salle, James Welling, Troy Brauntuch e Jack Goldstein, tutti allievi di John Baldessari.

Le opere di Mullican sono state esposte in numero istituzioni internazionali, tra cui: Stedelijk Museum, Amsterdam (1998); Kunsthalle Basel, Basilea (2001); Tate Modern, Londra (2007); Haus Der Kunst, Monaco (2011); Kunsthalle Mainz, Mainz (2013); Camden Arts Centre, Londra e The Kitchen, New York (2016); HangarBiccoca, Milan (2018). Ha partecipato a diverse rassegne collettive, tra cui: Whitney Biennial, New York (2008); Biennale di Singapore (2011) e 55. Biennale di Venezia. Mullican è stato professore e ha insegnato a: Columbia University, New York; The Rijksakademie van beeldende kunsten, Amsterdam; Chelsea College of Art and Design, Londra; University of Southern California, Los Angeles; Hochschule für bildende Künste, Amburgo.

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