Joan Jonas (New York, 1936) vive e lavora a New York. Dagli anni Sessanta è considerata una figura centrale della sperimentazione nell’ambito della performance e della video arte. Il suo contributo è stato cruciale per lo sviluppo dell’arte contemporanea: dalla performance e video all’arte concettuale e il teatro. Nella sua lunga attività artistica Jonas esplora instancabilmente la soggettività femminile, utilizzando un complesso repertorio che comprende la gestualità, le autorappresentazioni e le immagini in movimento. La sua opera non è riconducibile ad alcun movimento artistico dominante e si contraddistingue per un percorso assolutamente singolare, al di fuori di ogni possibile categorizzazione. Sin dagli esordi l’artista ha iniziato a elaborare un linguaggio individuale, volto al continuo rinnovamento e alla traduzione tra i diversi media. La natura transitoria delle sue “azioni” e la varietà delle modalità espressive utilizzate – quali la performance, il video e l’installazione – creano un immaginario che pone al centro l’esperienza e la figura dell’artista.
Jonas ha ricevuto numerose onorificenze da varie istituzioni tra cui: The Guggenheim Foundation (1976) e The Rockefeller Foundation (1990) e riconoscimenti come il CAPS Award (1971 e 1974), il Deren Award dell’American Film Institute (1989) e l’Anonymous Was A Woman Award (1998). Sue mostre personali e performance si sono tenute allo Stedelijk Museum di Amsterdam (1994), al Queens Museum of Art di New York (2004), al Dia:Beacon, New York (2005), al Castello di Rivoli (2006) e al MACBA di Barcellona (2007). Ha partecipato alle più importanti mostre collettive degli ultimi trent’anni, fra cui la Biennale di Venezia nel 2009 e varie edizioni di Documenta, Kassel (1972, 1977, 1982, 1987, 2002, 2012). Nel 2015 ha rappresentato gli Stati Uniti alla 56. edizione della Biennale di Venezia. Joan Jonas è stata recentemente nominata Professor emerita presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston.