L'evento, in anteprima mondiale, è stato appositamente ideato per il corso del 2007 e prende spunto da un testo di Aby Warburg, sul quale la Jonas è intervenuta mettendo a fuoco alcune parti che l'hanno particolarmente ispirata.

Il lavoro è un assolo, intervallato da movimenti corali costruiti insieme ai partecipanti al corso. Oggetti scenici e videoproiezioni di materiale preregistrato entrano in dialogo nello spazio, così come immagini "live" che amplificano alcune sequenze della performance. Tema centrale è il disegno, in relazione al movimento e alla proiezione di immagini. Joan Jonas sfida le regole e le definizioni in un'incessante "scultura del tempo" dove fiaba, letteratura, televisione, mitologia, danza, rumore e musica sono tradotti in performance, video e installazioni, attraverso i quali indaga la relazione tra la realtà e il suo riflesso, il reale e l'immaginario.