Fondazione Antonio Ratti

Matt Mullican

Meaning of Things

Artists' Research Laboratory (XIX CSAV)
5–29 Luglio 2013

Engaging the picture
Mullican ha discusso del suo lavoro e della sua continua ricerca inerente l'interpretazione emotiva delle immagini e dei segni. Sin dai primi anni settanta Mullican si è interessato alla capacità che ha l'immagine di afferrare la nostra coscienza e creare un'esperienza. Questa costante indagine del linguaggio dei segni è stata trattata durante il laboratorio così come la natura dell'esperienza teatrale, la sua capacità di trasformare stati emotivi estremi, e il fenomeno della trance, elemento fondamentale delle performance dell'artista.

Direttore
Annie Ratti
Curatore
Simone Menegoi
Coordinamento
Anna Castelli

Artista invitato

Matt Mullican (Santa Monica, California, 1951) vive e lavora tra Berlino e New York. Attivo dall’inizio degli anni Settanta, Mullican è un pioniere dell’utilizzo dell’ipnosi come pratica performativa nell’arte contemporanea. In oltre quarant’anni di carriera artistica ha sviluppato un vocabolario e un apparato di segni e simboli che offrono una visione poliedrica dell’universo. È un sistema di classificazione di tutta la realtà che l’artista suddivide in cinque categorie – i “Cinque Mondi” – ognuno dei quali corrisponde a un diverso livello di percezione. Il lavoro di Mullican è un’incessante indagine sulle relazioni tra percezione e realtà, nel tentativo di spiegare e dare una struttura a ogni aspetto della condizione umana. Nella sua pratica si affiancano performance e video; in quest’ultimo ambito l’artista alla fine degli anni Ottanta impiega in modo avanguardistico il computer per generare mondi irreali e immersivi.

Figlio di Luchita Hurtado, pittrice surrealista venezuelana, e dell'artista americano Lee Mullican, Matt trascorre la sua infanzia spostandosi dalla California al Venezuela, a New York, a Roma, per tornare infine in California. Mullican ritiene che questi viaggi in tenera età abbiano avuto una forte influenza su di lui e sulla sua opera. Visitando luoghi come Pompei e studiando la raccolta d'arte tribale e oceaniana dei suoi genitori, l'artista si interessa alle cosmologie rivelate dagli oggetti antropologici.
Nel 1974 consegue il diploma in Belle Arti presso CalArts (Istituto delle arti della California), una delle comunità artistiche più innovative negli Stati Uniti, dove incontra David Salle, James Welling, Troy Brauntuch e Jack Goldstein, tutti allievi di John Baldessari.

Le opere di Mullican sono state esposte in numero istituzioni internazionali, tra cui: Stedelijk Museum, Amsterdam (1998); Kunsthalle Basel, Basilea (2001); Tate Modern, Londra (2007); Haus Der Kunst, Monaco (2011); Kunsthalle Mainz, Mainz (2013); Camden Arts Centre, Londra e The Kitchen, New York (2016); HangarBiccoca, Milan (2018). Ha partecipato a diverse rassegne collettive, tra cui: Whitney Biennial, New York (2008); Biennale di Singapore (2011) e 55. Biennale di Venezia. Mullican è stato professore e ha insegnato a: Columbia University, New York; The Rijksakademie van beeldende kunsten, Amsterdam; Chelsea College of Art and Design, Londra; University of Southern California, Los Angeles; Hochschule für bildende Künste, Amburgo.

Artisti partecipanti

Riccardo Beretta
Crystal Z Campbell
Luca De Leva
Iris Dittler
Fredrik Enges
Sara Enrico
Patricia Fernandez
Tony Fiorentino
Kira Freije
Thomas Lee-Steere
Daniele Maffeis
Bridget Moser
Georgia Wall

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