Fondazione Antonio Ratti

Richard Nonas

Bones – the western shore (Mappa Mundi 3)

OPERA
2003
Parco di Villa Sucota

L’installazione, emblematica della ricerca di Richard Nonas caratterizzata dall’utilizzo di materiali industriali locali, è formata da trentacinque cordoli in granito e porfido utilizzati in passato per delimitare i marciapiedi della città di Como e ora inseriti geometricamente nel paesaggio. L’artista si lascia guidare dalla forma e dalla consistenza dei materiali per arrivare alla composizione dell’opera. Il risultato è un installazione minimalista, posizionata orizzontalmente nello spazio, che ha il potere di alterare la percezione del paesaggio, creando un’esperienza visiva unica in dialogo con il luogo. Il lavoro di Nonas è radicato nell’arte Minimalista e post Minimalista, ed è caratterizzato da un interesse per le infinite possibilità offerte dai materiali grezzi, che implicano un peso e una gravità in grado di definire e manipolare lo spazio. Nelle sue opere si presenta un equilibrio tra l’uso di un codice minimale e un aspetto organico. In questo modo l’artista crea una dialettica tra elementi del contesto urbano e di quello naturale. In questa grande installazione, i cordoli rappresentano un unità di misura, un ritmo, un elemento archetipico, una pietra naturale che riecheggia la tradizione locale e una forma proveniente dal mondo dell'artigianato e dell'industria che si lega direttamente al territorio. Bones – the western shore (Mappa Mundi 3) è una scultura silenziosamente potente, che conserva una dimensione intima e umana e diventa un modo di pensare a noi stessi, come individui e come collettività.

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