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"Com'è possibile, attraverso l'arte, connettersi ai sentimenti vividi, ma non verificabili, che sono al centro della dimensione sociale? Avvicinandosi alla soglia dove avviene la costituzione sociale del significato, a livello artistico ed emotivo, vediamo crollare le rappresentazioni simboliche, e percepiamo invece la persistenza del lavoro affettivo. Come possono l'arte e il pensiero dialogare con le (sur)realtà del lavoro affettivo, provare i sentimenti evidentemente invisibili che si trasmettono da corpo a corpo, da anima ad anima, da creatura a creatura? Cercando modi per attingere alla zona della sensibilità."

(Jan Verwoert)

Jan Verwoert è critico e scrittore di arte contemporanea e teoria culturale, con sede a Berlino. Scrive per Frieze, i suoi articoli e saggi sono apparsi in diverse riviste, antologie e monografie. Insegna al Piet Zwart Institute di Rotterdam, al programma curatoriale de Appel e alla HaMidrasha School of Art di Tel Aviv. È autore di Bas Jan Ader: In Search of the Miraculous, MIT Press/Afterall Books 2006 e della raccolta di saggi Tell Me What You Want What You Really Really Want, Sternberg Press/Piet Zwart Institute 2010. Suona il basso e canta per La Stampa (Staatsakt/Berlino).