Giairo Daghini, Christian Marazzi, Toni Negri
Riflessioni sulla guerra. Affrontare i conflitti, disarmare le armi
CONFERENZA
31 Marzo 2022
FAR - Villa Sucota
Intervengono Giairo Daghini (filosofo), Christian Marazzi (economista), Toni Negri (filosofo)
Lunedì 21 febbraio 2022, in un discorso in diretta Tv, Putin firma il decreto con cui la Russia riconosce l’indipendenza dall’Ucraina delle repubbliche separatiste del Donbass. Avrebbe potuto essere una decisione alla base di una trattativa per risolvere un conflitto. All’alba del 24 febbraio, invece, Putin invade l’Ucraina dando un’accelerazione vertiginosa a una rete di conflitti: quello tra il nazionalismo imperiale di Putin e l’ipernazionalismo ucraino e quello tra la Russia e l’espansione armata della Nato, innanzitutto, ma non solo. L’insostenibilità dello scontro armato nella città, la distribuzione e l’uso mondiale delle materie prime e dell’energia, la spasmodica richiesta e accumulazione di armi in corso da anni in Europa che annuncia tempi di guerra più che problemi risolti si sommano ai conflitti, presenti ancor prima del Covid, legati alla distruzione del lavoro, alla captazione algoritimica degli immaginari, all’estrazione e alla privatizzazione della ricchezza. Occorre chiedersi quali siano le forme d’uscita da questa guerra.
Giairo Daghini ha studiato filosofia negli anni Sessanta a Milano con Enzo Paci. Ha partecipato alla fondazione di Potere Operaio. Emigrato a Parigi, ha realizzato Change International con Felix Guattari e Nanni Balestrini. Ha insegnato in seguito all’università di Ginevra dove ha fondato e diretto la rivista Faces. È autore di numerosi saggi sui concetti di Divenire e di città. Nel 2021 ha pubblicato A proposito di nomadologia edito da Uqbar.
Christian Marazzi, dopo essersi laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Padova, ha conseguito un dottorato in Scienze economiche presso la City University di Londra. Da sempre i suoi campi di ricerca privilegiati sono la teoria monetaria, l’evoluzione dei mercati finanziari e le trasformazioni del mondo del lavoro (con qualche incursione nella filosofia del linguaggio), ambiti ai quali ha dedicato lavori di analisi e riflessioni. Dal 1985 al 2007 ha lavorato come economista-ricercatore presso il Dipartimento delle Opere Sociali (ora DSS). Ha insegnato in diverse università: Università di Scienze politiche di Padova alla State University di New York, dalle Università di Losanna e di Ginevra alla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (Supsi), dove tuttora insegna e ha svolto ricerca sociale. Da una decina d’ anni tiene un corso di master in Economia dell’arte presso la Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano. Tra le sue pubblicazioni principali, si ricordano Il posto dei calzini. La svolta linguistica dell’economia e i suoi effetti sulla politica (1994); E il denaro va (1998); Capitale & Linguaggio (2002); Finanza bruciata (2009); Il comunismo del capitale (2010); Diario della crisi infinita (2015); Che cos’è il plusvalore (2019).
Toni Negri è già professore di teoria politica in università europee e americane. La sua ricerca filosofica nasce dalla riflessione e analisi dell'opera di Karl Marx e Spinoza. A partire degli anni sessanta Negri (insieme a Mario Tronti) ha avviato un percorso di rilettura del pensiero marxista, definito poi operaismo e basato sulla centralità del movimento operaio e sull'irruzione della sua soggettività. Nel 1976 pubblica Proletari e stato: per una discussione su autonomia operaia e compromesso storico, seguito nell'anno successivo da La fabbrica della strategia: 33 lezioni su Lenin. Nel 1981 esce una delle sue opere più conosciute L'anomalia selvaggia: saggio su potere e potenza in Baruch Spinoza e nel 1992 viene dato alle stampe Il potere costituente: saggio sulle alternative del moderno. Le sue ricerche si sono poi concretizzate nella nota trilogia scritta in collaborazione con Michael Hardt a partire dal 2002, anno di pubblicazione di Impero: il nuovo ordine della globalizzazione, seguito nel 2004 da Moltitudine: guerra e democrazia nel nuovo ordine imperiale e da Commonwealth edito nel 2009.