Per mettere a fuoco il fenomeno di scomparsa della tradizione si sono presi in considerazione movimenti messianici ma anche opere artistiche e letterarie: "di fronte a un'immane tragedia, l'arte è come uno specchio in un film di vampiri: ci mostra la scomparsa di ciò che crediamo esista ancora. 'Tu non hai visto nulla a Hiroshima' [Hiroshima mon amour, Duras/Resnais]. Significa che non si debba tenere traccia delle cose? No. Il 'nulla, quel nulla che diviene raggiungibile solo dopo la resurrezione, va documentato'."

Durante la conferenza ci si è chiesti se e come questo "nulla" possa essere registrato e come si possa contribuire alla resurrezione della tradizione scomparsa. Senza una resurrezione la tradizione non è che una falsificazione di se stessa.

Jalal Toufic è scrittore, teorico del cinema e artista. È autore di Distracted (Station Hill, 1991; 2a ed., Tuumba, 2003), (Vampires): An Uneasy Essay on the Undead in Film (Station Hill, 1993; 2a ed., Post-Apollo, 2003), Over-Sensitivity (Sun & Moon, 1996), Forthcoming (Atelos, 2000), e Undying Love, or Love Dies (Post-Apollo, 2002). Le sue opere sono state presentate in Nord America, Brasile, Medio Oriente ed Europa. Durante il 16° International Documentary Filmfestival Amsterdam (IDFA) [ stato creato il programma "Focus Jalal Toufic". Ha co-curato il numero speciale Discourse Gilles Deleuze: A Reason to Believe in this World, e ha curato i numeri speciali Discourse Middle Eastern Films Before Thy Gaze Returns to Thee e Mortals to Death. Toufic ha insegnato all'Università della California a Berkeley, al California Institute of the Arts, alla USC e, ad Amsterdam, al DasArts e alla Rijksakademie.