Lea Vergine
Corpo mistico e corpo sociale
CONFERENZA
20 Luglio 2002
Spazio Culturale Antonio Ratti
Lea Vergine
Corpo mistico e corpo sociale
Lea Vergine affronta una delle tematiche su cui ha più riflettuto, l’uso del corpo come linguaggio e strumento di sperimentazione artistica, in riferimento alle sostanziali differenze fra la prima ondata della Body Art della fine degli anni ‘60 e la sua riemersione negli anni ‘90. Centrale in questa seconda ondata è il concetto dell’assenza del corpo, “che non sparisce, ma manca”, lasciando traccia del proprio passaggio all’interno dell’opera e liberandosi così dalla continua reiterazione del gesto, che finisce per diventare “pleonastico e patologico”. In questo modo, il corpo si afferma sicuramente come corpo sociale, ovvero fratturato e portatore di disagio, ma anche corpo mistico, in quanto proietta nella pratica artistica una sorta di esperienza religiosa laddove la quotidianità nega la dimensione del sacro.
Lea Vergine (1938, Napoli - 2020, Milano), curatrice e critica d'arte, è stata autrice di importanti pubblicazioni sull'arte contemporanea. Tra queste: Il corpo come linguaggio (la "Body-art" e storie simili) (1974), Attraverso l'arte. Pratica politica / pagare il '68 (1976), L'arte ritrovata: Alla ricerca dell'altra metà dell'Avanguardia (1982), L'arte in gioco (1988), Gli ultimi eccentrici (1990), Arte in trincea. Lessico delle tendenze artistiche 1960-1990 (1996), Ininterrotti transiti (2001), La vita, forse l'arte (2014), L'arte non è faccenda di persone perbene. Conversazioni con Chiara Gatti (2016). Ha curato numerose mostre, tra cui L'altra metà dell'avanguardia (Milano, Roma, Stoccolma, 1980-81), Geometrie dionisiache - in Italia oggi l'arte giovane (Milano 1988), Trash. Quando i rifiuti diventano arte (Trento, Rovereto, 1997-98). Ha scritto per Il Corriere della Sera e Il Manifesto.