Il progetto espositivo di Richard Nonas ha preso le mosse dalla ricerca sul territorio di elementi che lo caratterizzano. ln un deposito di pietre utilizzate per l'arredo urbano, Nonas trova dei cordoli di pietra già utilizzati per definire la pavimentazione cittadina, li trasporta in Fondazione e li dispone sul pavimento della sala espositiva; la stessa forma viene richiamata da un intervento sul prato esterno della sede di Lungo Lario Trento, in relazione al lungo Iago e alla sede stradale.
Tornano dunque in questo suo intervento i due aspetti che ne hanno sempre connotato il lavoro: da una parte l'attenzione al contesto e ai suoi presupposti antropologici, al modo e al luogo in cui la gente vive la propria quotidianità; dall'altra parte un'estetica minimale che fa della semplicità formale il suo massimo strumento comunicativo.

L'opera di Nonas, che si trovava nel giardino antistante la vecchia sede della Fondazione Antonio Ratti, è stata successivamente reinstallata dall'artista nel parco di Villa Sucota.