Fondazione Antonio Ratti

Cesare Pietroiusti

L'opera buona e giusta. I meccanismi di scissione e i paradossi dell'arte relazionale

CONFERENZA
10 Luglio 2004
Spazio Ex-Ticosa

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Cesare Pietroiusti racconta alcune delle sue performance in relazione ad una serie di contrapposizioni dialettiche (bene/male, produzione/fruizione, soddisfacimento/privazione ecc.). Partendo dal presupposto che l’uomo bianco occidentale contemporaneo rifiuti una certa polivalenza dell’essere, illustra come questi scinda le proprie interne contraddizioni e si identifichi totalmente in una parte di esse, relegando l’altra ad un esterno che riconosce di volta in volta in un individuo, un comportamento, un popolo o un tratto culturale. In questo modo e a queste condizioni soltanto è in grado di produrre relazioni, ovvero confronti con un’alterità di cui in realtà è partecipe, senza rendersi conto che non risolvere in maniera logica e lineare le contraddizioni sia una fonte di ricchezza, e non di deficienza. “L’interrogazione, il dubbio - il porsi una domanda senza darsi una risposta - attua una funzione di integrazione, e non di disintegrazione”.

Cesare Pietroiusti (Roma, 1955) è un artista e docente italiano. Ha fondato il Centro Studi Jartrakor di Roma e la rivista Psicologia dell’Arte. È stato coordinatore della residenza Oreste e co-curatore dello CSAV presso la Fondazione Ratti. Membro del collettivo Lu Cafausu, insegna allo IUAV di Venezia e alla Lesley University di Boston. Ha esposto alla Serpentine Gallery di Londra (1992), alla Biennale di Venezia (1990, 1999, 2003), al MaMbo di Bologna (2008) e alla Biennale di Atene (2009).

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