Bartolomeo Pietromarchi
Temporary Kunsthalle? – La Kunsthalle più bella del mondo
CONFERENZA
22 Marzo 2012
FAR – Villa Sucota
Guarda su Vimeo Parte I, Parte II, Parte III, Parte IV
Le organizzazioni indipendenti e temporanee sono sempre state protagoniste importanti delle pratiche culturali in generale e delle arti visive in particolare. Tuttavia, è chiaro che tali iniziative
effimere e visionarie non sono mai state così presenti e importanti come al giorno d'oggi. Dalle iniziative indipendenti gestite da artisti, alle proposte collettive per nuove configurazioni dei luoghi per l'arte, fino alle infinite varianti di progetti non-istituzionali, questi spazi e queste organizzazioni svolgono un ruolo decisivo nello sviluppo della odierna geografia culturale. Funzionano, infatti, come stimolo per la costruzione dell'identità di un territorio, modificano i normali contesti, generano e consolidano comunità. Dunque questi spazi temporanei, visionari e nomadi sono un elemento chiave per l'evoluzione e il cambiamento del sistema dell'arte. Per animare una discussione su questi aspetti di transitorietà e utopia nelle arti contemporanee, sono stati invitati Viktor Misiano e Bartolomeo Pietromarchi, che hanno accumulato esperienze significative in queste "Kunsthalle temporanee".
Viktor Misiano nato a Mosca nel 1957. Dal 1980 al 1990 e stato curatore del Museo
nazionale di belle arti A. S. Puskin di Mosca, e dal 1992 al 1997
direttore del Centro di Arte Contemporanea (CAC) di Mosca. Ha curato
numerose mostre di arte contemporanea a Mosca, Roma, Vienna, Helsinki,
Tours, Bratislava, Monaco, Parigi, Berlino, Ljubljana, Varsavia ecc.,
oltre ad aver curato la partecipazione russa alle biennali di Istanbul
(1992), Venezia (1995, 2003), Valencia (2001) e Sao-Paulo (2002, 2004). É
stato membro del team di curatori di Manifesta I a Rotterdam nel 1996.
Nel 1993 ha fondato la rivista Moscow Art Magazine di Mosca e dal 2003 ha collaborato con la rivista Manifesta Journal.
Journal of Contemporary Curatorship (Amsterdam-Ljubljana), di cui e
uno dei fondatori. Nel 2005 ha creato il primo Padiglione dell'Asia
Centrale alla Biennale di Venezia. Nel 2007 ha realizato il progetto
espositivo Progressive Nostalgia. L'arte contemporanea dall'ex URSS
nel Centro per l'arte contemporanea, Prato (Italia); Benaki Museum, Atene (Grecia); KUMU, Tallinn (Estonia), KIASMA, Helsinki (Finlandia).
Dal ottobre 2010 è il presidente della Fondazione Internazionale
Manifesta (Amsterdam). Nel 2007 l'Universita di Helsinki di Arte e
Design gli ha conferito una laurea ad honorem.
Bartolomeo Pietromarchi è un critico e curatore d'arte e l'attuale direttore del MAXXI Arte, Roma. E' stato direttore del MACRO, Museo d'Arte Contemporanea di Roma e dal 2002 al 2007 ha coperto il ruolo di Direttore Artistico della Fondazione Adriano Olivetti.
Ha curato diverse mostre e cataloghi tra cui Santiago Sierra, Ponticelli, Museo MADRE, Napoli, 2009; la retrospettiva di Alfredo Jaar It Is Difficult, Hangar Bicocca e Spazio Oberdan (con Gabi Scardi), Milano 2008; Lucy+Jorge Orta - Antarctica, Hangar Bicocca, Milano, 2008; The Hot Season. Italian Art Now, Stenersen Museum, Oslo 2008, Not Afraid of the Dark - Emergenze, Hangar Bicocca, Milano 2007, il progetto di ricerca triennale Trans:it. Moving Culture through Europe, il laboratorio per giovani artisti Prototipi (con Stefano Chiodi). É autore di diverse pubblicazioni tra cui Italia in Opera (2011); Il luogo (non) comune. Arte, spazio pubblico ed estetica urbana in Europa (2005), Creazione Contemporanea. Arte, società e territorio tra pubblico e privato, (2004, con M. De Luca, F. Gennari Santori, M. Trimarchi), Mario Merz. Igloo (2001).