Fondazione Antonio Ratti

Cesare Pietroiusti

Oggetti inesistenti – Workshop Sogno d'Insonnia

CONFERENZA
18 Febbraio 2012
FAR – Villa Sucota

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"Una delle cose più fastidiose dell’insonnia è il fatto che spesso mi arresto ad uno stadio intermedio in cui avverto il sonno come molto vicino, ma ho anche la sensazione che la coscienza non riesca a ‘sganciarsi’ del tutto. In tale stadio intermedio in genere si ammassano i pensieri – le preoccupazioni, le cose da fare etc. – che, con l’ansia, contribuiscono a tenermi confusamente sveglio. A volte compaiono delle immagini, che hanno qualcosa in comune con le immagini oniriche, ma se ne distinguono perché:

1 – sono visioni statiche di un qualche tipo di oggetto, prive di contesto narrativo;

2 – sono ‘viste’ in stato di quasi-coscienza e non necessitano dello sforzo di ricostruzione che chi sogna fa, al risveglio.

Gli oggetti che appaiono in queste rappresentazioni mentali hanno somiglianze più o meno vaghe con cose reali. Si potrebbe tentare di ricostruirli fisicamente e, naturalmente, di disegnarli. Il mio tentativo è quello di descriverne alcuni in parole, in modo conciso, ma dettagliato."
(Cesare Pietroiusti)

Cesare Pietroiusti è nato a Roma nel 1955, vive a Roma. Laurea in Medicina, 1979, con tesi in Clinica Psichiatrica. Co-fondatore del Centro Studi Jartrakor e della Rivista di Psicologia dell’Arte, Roma, 1977. Uno dei coordinatori delle residenze e dei progetti Oreste e del convegno Come spiegare a mia madre che ciò che faccio serve a qualcosa? Bologna, 1997. Co-curatore del Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Antonio Ratti di Como dal 2006 al 2009. dal 2004 è docente di “Laboratorio Arti Visive”, IUAV, Venezia. Dal 1977 ha esposto in spazi privati e pubblici, deputati e non, in Italia e all’estero. Negli ultimi anni il suo lavoro si è concentrato soprattutto sul tema dello scambio e sui paradossi che possono crearsi nelle pieghe dei sistemi e degli ordinamenti economici. A partire dal 2004 ha irreversibilmente trasformato altrui banconote; distribuito gratuitamente decine di migliaia di disegni individualmente prodotti e firmati; ingerito banconote al termine di un’asta per poi restituirle al legittimo proprietario dopo l’evacuazione; aperto negozi in cui la merce in vendita sono banconote e la “valuta” con cui si possono acquistare è lo sguardo dell’acquirente; organizzato ristoranti in cui al termine del pasto, invece di pagare, si ricevono i soldi del prezzo del cibo scritto sul menu, allestito mostre in cui le opere sono in vendita non in cambio di denaro, ma delle idee o delle proposte dei visitatori.

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