Karl Holmqvist
Word Text Vortex – Workshop Sogno d'Insonnia
PERFORMANCE
17 Febbraio 2012
FAR – Villa Sucota
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Karl Holmqvist ha condiviso alcuni dei suoi studi più recenti sulla vita e l'opera di Ezra Pound. La posizione dotta notoriamente adottata dal poeta nei suoi scritti, che lo portava a osservare da lontano usando spesso espedienti come citazioni in diverse lingue originali, non lo salvò dalle sue disgrazie gemelle: il sostegno da lui accordato al regime di Mussolini durante la Seconda Guerra Mondiale e la seguente incarcerazione negli Stati Uniti per alto tradimento. Questi eventi drammatici hanno fatto da cornice alla presentazione di Karl Holmqvist e a una riflessione sulla possibile posizione dell'arte nella società contemporanea, a cavallo fra il diventare un mezzo di esclusione elitaria o, al contrari, uno strumento democratico di espressione personale (o in qualche modo entrambi). Il linguaggio stesso sembra fluttuare fra la totale mancanza di sfumature del discorso giornalistico e il simbolismo potenzialmente infinito, i doppi sensi e le ambiguità della poesia (e della trama dei sogni).
Parte della presentazione è stata successivamente pubblicata da JRPRinger come libro d'artista in associazione con la Kunsthalle Zürich e la Bergen Kunsthall.
Karl Holmqvist ha preso pare a molte mostre internazionali come poeta, performer e artista. Fra le più importanti IllumiNations in occasione della 54esima Biennale di Venezia, la Poetry Marathon e Manifesto Marathon organizzate dalla Serpentine Gallery e Ecstatic Alphabets del Moma, New York.
Workshop Sogno d'Insonnia
17-18 febbraio 2012
a cura di Éric Alliez in collaborazione con Annie Ratti, Andrea Lissoni e Cesare Pietroiusti
Nel luglio 2011 Susan Hiller ha tenuto presso la Fondazione Antonio Ratti The Dream Seminar II, in cui l'artista si proponeva, non senza un intento provocatorio, di riprendere un suo progetto degli anni '70 in cui chiedeva ai partecipanti di "prendere parte a sessioni intensive di lavoro di gruppo dedicate a sogni individuali". Si trattava qui di dare prova, attraverso il sogno, del fatto che la ripetizione non è una ri-presentazione, un re-make o un modo di riciclare in un' infinita retrospettiva priva di prospettiva. Al contrario, la ripetizione non vale che a esprimere una singolarità che fa la differenza, dislocando il sogno nella vita.
È questa esperienza che si è voluto prolungare nel Workshop Sogno d'Insonnia, sovvertendo limiti e confini del sogno e della veglia. Esplorando la deriva del sonno, dove insonnia, sonnambulismo e altre medianità ci portano nelle zone di passaggio della notte, è stata convocata una critica -tra teoria e pratica- dei sogni e della loro interpretazione, una critica che non appartiene più al "soggetto" della psicanalisi.
Critica, dunque, nel senso primario di una topografia della ragione impura; ma anche Critica e Clinica, in un senso più sperimentale, del sogno come strada maestra dell'inconscio che mescola il desiderio con l'interpretazione. Critica alla fine della quale si ritroverà il sogno non più come il sogno del sonno o il sogno ad occhi aperti, ma come un sogno d'insonnia.
Il workshop è stato strutturato in conferenze seguite da performances.