Olivier Schefer
Romanticism and Horror Films: How Dreams Became (Again) a Somatic Matter – Workshop Sogno d'Insonnia
CONFERENZA
17 Febbraio 2012
FAR - Villa Sucota
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Olivier Schefer, The Overflowing of Dreams into Real Life, Pathological Imagination, text, Download (PDF)
La possibile e/o impossibile rappresentazione dei sogni è una delle questioni principali dell'estetica romantica, che tentò ben prima del Surrealismo di collegare i sogni a quello che chiamiamo mondo reale. Nerval parlava, nel suo ultimo racconto, Aurelia, dell' "esondare" dei sogni nella vita vigile. La conferenza di Olivier Schefer si proponeva di investigare la natura di questa connessione (identità? crisi?) attraverso la metafora organica e la "fantasia patologica" (Novalis) del romanticismo - arte e medicina erano profondamente legate ai tempi. Moltissimi film horror contemporanei non sono altro che echi e amplificazioni di queste fantasie somatiche che ritengono sia i sogni che gli incubi indici di un disordine fisico e identitario.
Oliver Schefer è scrittore e filosofo. Insegna Filosofia dell'Arte presso l'università di Parigi I, Sorbona. Ha tradotto e curato molti testi romantici tedeschi, con una particolare attenzione per i frammenti filosofici di Novalis. È l'autore di una biografia di Novalis (Novalis, Le Félin, 2011) e di due saggi (autobiografici): il primo sull'insonnia, Variations nocturnes (Vrin, 2008) e il secondo dedicato alla rappresentazione di zombie e fantasmi in letteratura, cinema e filosofia, Des revenants. Corps, lieux, images (Bayard, 2009).
Workshop Sogno d'Insonnia
17-18 febbraio 2012
a cura di Éric Alliez in collaborazione con Annie Ratti, Andrea Lissoni e Cesare Pietroiusti
Nel luglio 2011 Susan Hiller ha tenuto presso la Fondazione Antonio Ratti The Dream Seminar II, in cui l'artista si proponeva, non senza un intento provocatorio, di riprendere un suo progetto degli anni '70 in cui chiedeva ai partecipanti di "prendere parte a sessioni intensive di lavoro di gruppo dedicate a sogni individuali". Si trattava qui di dare prova, attraverso il sogno, del fatto che la ripetizione non è una ri-presentazione, un re-make o un modo di riciclare in un' infinita retrospettiva priva di prospettiva. Al contrario, la ripetizione non vale che a esprimere una singolarità che fa la differenza, dislocando il sogno nella vita.
È questa esperienza che si è voluto prolungare nel Workshop Sogno d'Insonnia, sovvertendo limiti e confini del sogno e della veglia. Esplorando la deriva del sonno, dove insonnia, sonnambulismo e altre medianità ci portano nelle zone di passaggio della notte, è stata convocata una critica -tra teoria e pratica- dei sogni e della loro interpretazione, una critica che non appartiene più al "soggetto" della psicanalisi.
Critica, dunque, nel senso primario di una topografia della ragione impura; ma anche Critica e Clinica, in un senso più sperimentale, del sogno come strada maestra dell'inconscio che mescola il desiderio con l'interpretazione. Critica alla fine della quale si ritroverà il sogno non più come il sogno del sonno o il sogno ad occhi aperti, ma come un sogno d'insonnia.
Il workshop è stato strutturato in conferenze seguite da performances.